L’ex calciatore di 61 anni, ora opinionista sportivo, ha avuto un arresto cardiaco la scorsa settimana mentre giocava a Padel.
La notizia dell’infarto di Massimo Mauro, circolata scorsa settimana, è stata un duro colpo per chi lo aveva tifato e per chi era ormai abituato a vederlo presente nei più importanti salotti televisivi di discussione sportiva. L’ex calciatore 61enne di Udinese, Juventus e Napoli, era crollato al suolo mentre giocava a Padel in Calabria ed era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Catanzaro.
“Adesso non ho paura – commenta sereno l’opinionista dopo lo scampato pericolo -. È più forte la felicità di poter parlare, sorridere, raccontare. So però che dovrò controllarmi con più scrupolo. La fortuna non bussa mica sempre“.
L’infarto
“Ripeto, sono un uomo fortunato – racconta Mauro -. Ci sono tre cose in particolare a cui penso continuamente da quel giorno… Ho avuto la lucidità di fermarmi; con me c’era un amico che conosce il primario dell’ospedale di Catanzaro; l’ambulanza è arrivata in 7 minuti“.
“Un dolore fortissimo al petto – ha spiegato l’ex calciatore al Corriere della Sera -, mi sono fermato perché non riuscivo a respirare. Non ho pensato a nulla, speravo soltanto che passasse in fretta. Il mio amico invece è stato tempestivo e ha chiamato i soccorsi. Cinque minuti dopo essere arrivato in ospedale ero già in sala operatoria. In ambulanza, sì, mi sono passate tante cose per la testa. Anche l’infarto, speravo facessimo in fretta…”.
La promessa a Vialli
Un pensiero di Massimo Mauro è andato a Gianluca Vialli, ex calciatore e suo grande amico scomparso a 58 anni per un tumore al pancreas. I due, nel 2003, avevano creato la “Fondazione Vialli e Mauro per La Ricerca e Lo Sport“, associazione impegnata nella lotta contro la sclerosi multipla.
“Sarebbe stato ingiusto non stare qui a raccontare – ha aggiunto Mauro -. Devo fare ancora tante cose, una in particolare ed è piuttosto importante. Continuare a lavorare per favorire la ricerca sulla SLA, è l’eredità che mi ha lasciato Vialli, lo facevamo insieme. Con convinzione“.
“Quando – conclude l’ex calciatore – sarà stato trovato il farmaco che garantirà la guarigione posso anche immaginare di chiedere a Luca se lì ha bisogno di un’ala destra“.